Busan


Santuario

L’area è ispirata al tempio buddhista di Haedong Yonggungsa, costruito intorno al 1376 e distrutto durante l’occupazione giapponese del 1592. La struttura si compone di vari ponti in pietra per superare gli scogli sottostanti, e nonostante la forte presenza di una cultura buddhista cinese, il folklore coreano è molto presente nell’architettura.

Quello che rimane oggi è un restauro ultimato negli anni ’70 del novecento, ed è uno dei pochi templi coreani che si affacciano al mare.

Gran parte delle strutture mostrano dei decori Dancheong su legno, caratterizzati da un significato cromatico-religioso ben preciso. Questo miscuglio di forme simmetriche ed elementi naturali ha delle motivazioni sia pratiche che spirituali: per proteggere il legno dalle piogge o dai parassiti, e al tempo stesso scacciare gli spiriti maligni con dei colori vivaci. 

Gli sviluppatori hanno tenuto conto dei piccoli accorgimenti artistici della mappa, come la lanterna da giardino da tempio buddhista coreano, oppure al particolare manico dritto delle teiere da tè coreane.

Nel tempio possiamo notare il Tae-Geuk, più importante simbolo della Corea del Sud. Esso rappresenta la speranza di armonia dello Yin e Yang per permettere alla gente di vivere felice e con un buon governo. Nel Samsaeg-ui Tae-Geuk il blu è il paradiso, il rosso la terra e il giallo l’umanità. Nella bandiera odierna della Corea del Sud il simbolo è stato semplificato con i blu e rosso, rappresentanti la terra e l’umanità.


Creature Coreane

Al centro del santuario vi è un Haetae, una creatura del folclore coreano dal corpo di leone, corna da giraffa e pelle ricoperta di squame appuntite e piume. I coreani la definivano una creatura altamente morale, e secondo le leggende proteggeva le persone dai disastri naturali.

Nel periodo Joseon, l’iconografia dell’haetae era molto diffusa nelle statue (dette Haechi), poiché si credeva che prevenissero gli incendi e stabilissero l’ordine tra la popolazione annunciando il loro passaggio con la campanella appesa al loro collo. Come gli Shishi cinesi, anche queste statue venivano poste alle entrate dei palazzi più antichi, in particolare a Seoul.

Non è raro trovare dell’arte Minhwa nelle case coreane, ovvero delle opere raffiguranti allegorie della vita utilizzando l’iconografia degli animali. In uno dei templi possiamo vedere una tigre, che secondo la simbologia coreana era una docile protettrice degli esseri umani che preveniva le disgrazie e i cattivi sortilegi.

L’altra sala mostra invece un Eohaedo, due carpe che spuntano dalle onde che rappresentano la speranza di una vittoria grandiosa, o un messaggio di congratulazioni.

Al centro del punto di controllo vi è la statua di una tartaruga. Solitamente sono usate per sorreggere delle steli commemorative, e simboleggia la preghiera, la speranza per una vita duratura.

Notiamo infine i disegni del drago coreano, noto per essere una creature benevola legata all’acqua e all’agricoltura, nonché portatrice di pioggia e nuvole.


Musica

Le sale di rigenerazione sono delle scuole di musica tradizionale coreana. L’area fu vista per la prima volta come sfondo di gioco del Capodanno Lunare 2017 nonostante la mappa Busan non fosse ancora stata rilasciata nel gioco. Le finestre sono composte di legno e hanji, una carta coreana prodotta dalla corteccia di gelso che funge da isolante per le case tradizionali.

Al centro del santuario abbiamo un Buk, un tamburo a barile riccamente decorato ai lati ed usato per le manifestazioni popolari. Nello specifico notiamo un Beopgo, usato nelle cerimonie rituali buddhiste. Esso ricorda molto quello del tempio di Bongeunsa, a Seoul.

Vi sono anche delle varianti di questo strumento musicale, sorretti da un telaio in legno:

  • (nel tempietto centrale) lo Jwago, un buk di medie proporzioni;
  • (nella scuola di musica) l’Oi-buk, dalle dimensioni più piccole;

Possiamo vedere diversi tipi di strumenti caratteristici della musica tradizionale coreana:

  • Haegeum: una sorta di violino a due corde;
  • Gayageum: strumento a dodici corde fissate su una tavola di legno;
  • Sheng: piccolo organo a bocca;
  • Bak: batacchio composto da sei pezzi di legno;
  • Janggu: tamburo a clessidra da suonare con delle bacchette;
  • Samulnori-buk: tamburo semplice usato nel Samul Nori;

Base MEKA

La base MEKA (Mobile Exo-Force of the Korean ArmyEso-forze Mobili dell’Esercito Coreano) è il baluardo che separa la città di Busan dalla minaccia dei Gwishin, nonché la base operativa dei paladini della città. Questi protettori sono dei videogiocatori professionisti che hanno fatto del loro istinto un’arma di difesa contro gli omnic adattivi.

Secondo le prime bozze di sviluppo la base era posizionata su un’isolotto anziché su una struttura artificiale 1.

La base prende la forma di un sommergibile militare, dotato anche di un periscopio per osservare i movimenti delle minacce dal mare.

Informazioni sulla MEKAForum Ufficiale, 23/08/2018
Michael Chu (Sceneggiatore)(La MEKA) fa parte dell’esercito coreano, ma il suo comandante diretto è il capitano Myung (lei non va in missione, le gestisce dalla base). Myung è la voce che senti nella base MEKA della mappa di Busan.

Area Operativa

Il centro del punto di controllo (secondo piano) è sostanzialmente la pista di atterraggio / decollo dei piloti. Una vasta area è rivolta verso il mare per intervenire subito contro gli Omnic che minacciano la città. Possiamo ipotizzare che la matrice olografica presente nella cornice di lancio serva a rendere più immediato il decollo dei piloti dalla base.

L’organizzazione prende grande spunto dal genere Mecha come la Nerv di Neon Genesis Evangelion o la base delle serie dei Power Rangers2. Il piano superiore è infatti il centro di monitoraggio dove vengono individuate le minacce Gwishin. Funge anche da officina, caricando i veicoli dall’apposito ascensore centrale. Tuttavia, in caso di intervento immediato i piloti hanno pronte delle postazioni, che ipoteticamente li trasportano nei rispettivi MEKA. 

La pista principale ha delle pareti che si scoprono e si ritraggono ogni 14 secondi circa.


MEKA

Nella stanza interna sottostante troviamo gli scompartimenti dove sono riposti i vari MEKA prima di ogni missione3.

I nomi dei MEKATwiter (westofhouse), 22/08/2018
Michael Chu (Sceneggiatore) – D.VA:Tokki! 🐰 / Casino: La Princesse Sereine / D.mon: Beast / King: 신기전 (Singijeon) / Overlord: Mastermind

Il nome D.Mon può essere interpretato come la parola inglese “Demone” a rispecchiare la personalità agguerrita della ragazza. Questo fattore è valorizzato dal nome del MEKA, “Beast” (Bestia).

I MEKA e gli animali Twitter (westofhouse), 24/08/2018
youstinkmike Altri membri della MEKA hanno animali associati a loro, come D.VA con il coniglietto? O è come solo lei una mascotte della squadra?
Michael Chu (Sceneggiatore)Non ufficialmente, possiamo vedere D.mon come un orso.

Il nome del MEKA di King è Singijeon (letteralmente “Arma Divina“) un macchinario coreano del periodo Joseon che lanciava razzi o frecce di fuoco sui nemici grazie alla spinta della polvere da sparo.

Il MEKA “La Princesse” Sereine (La Principessa Serenissima), che rafforza ulteriormente il collegamento a Monaco. Infatti l’appellativo “Altezza Serenissima” viene utilizzato proprio nelle casate sovrane del Principato, governato da una Principessa.

Il nome del pilota “Overlord” prende spunto dai Sorveglianti, delle unità di base zerg in StarCraft. Il nome del MEKA “Mastermind” è quello dei Sorveglianti speciali del DLC gratuito “Mercenari“, rilasciato dalla Blizzard nel marzo 1999.

Ci sono altri collegamenti per Overlord sulla sua passione per StarCraft:

  • La forma del MEKA è altamente ispirata alle unità aeree Banshee della fazione Terran;
  • Accanto alla porta della sua camera da letto (quella blu) è possibile notare uno zainetto di StarCraft;

Vita quotidiana

Essendo una base finanziata dal governo coreano, non bisogna stupirsi della forte presenza di armamenti militari. È inoltre presente una mensa insieme a della Nano Cola.

Uno dei punti di rigenerazione funge sia da area di briefing (o per le lezioni teoriche) che da sala di allenamento simulativo con delle apposite postazioni.

L’altro punto di rigenerazione è l’area relax dei piloti MEKA, che funge anche da dormitorio. I piloti condividono gli stessi spazi per giocare, mangiare o chiacchierare, ma ognuno dispone di una stanza personale catalogata per colore. I colori di ciascun pilota ricordano particolarmente quelli dei Power Rangers.

La camera di D.VA (quella rosa) è l’unica area aperta. Possiamo notate tanti prodotti con la palette cromatica di D.VA come cuffie, il mouse e la sedia da Gaming.

Sugli scaffali è presente una serie di coppe, probabilmente tutti premi della carriera e-Sport della ragazza.


Sviluppo della Mappa

Inizialmente, dal trailer della GamesCom 2018 il Dance Floor del centro di Busan era stato pensato come una pedana da discoteca, ma poi è stato riadattato ad un Rhythm Game su cui seguire i passi.


La stele presente nel santuario è probabilmente dedicata alle vittime della guerra contro gli Omnic. Secondo un feedback su Reddit i caratteri hangul erano erroneamente scritti da sinistra verso destra, ma nella scrittura coreana tradizionale il testo sarebbe stato stilato al contrario. Nella versione attuale questo dettaglio è stato corretto.


Al rilascio della mappa, sullo schermo del PC della camera di D.VA vi era una generica schermata della MEKA, ma successivamente fu modificata con la schermata del gioco.

Mecha Guardian V – PrimaGames, 21/05/2019
David Kang (Concept Designer)– Abbiamo effettivamente mostrato questo robottone nella mappa di Busan per un anno intero: Se andate nella stanza di D.VA nella base MEKA, lo sfondo del suo desktop ha una foto del modello D.VA Studentessa.

Il garage del Mech di D.VA era erroneamente assente nella mappa. Fu però aggiunto in seguito tra le pareti della base MEKA:


Coincidenze stilistiche

Shua Llorente è un modellatore 3D che nel giugno 2018 aveva pubblicato la sua versione di Busan in Overwatch. Ricalcando perfettamente il motore di gioco, egli ha immaginato di proteggere la città dagli attacchi Omnic con un muro posto sul mare, in stile Attack of Titans. Con il rilascio della mappa ufficiale due mesi più tardi, molte sono state le teorie che Blizzard avesse copiato l’asset di gioco del ragazzo, ma tramite un’e-mail a Kotaku, vi è la smentita.

Coincidenze e atmosfera – Koraku, 30/08/2018
Shua LloreneNon credo che Blizzard sia stato ispirato dalla mia mappa. Mi piace molto la mappa di Busan di Overwatch , dal momento che amo la cultura coreana. Penso che il loro team ambientale abbia davvero catturato l’atmosfera e l’aspetto della Busan tradizionale e futuristica.
Visivamente, la mappa di Busan è già perfetta e non credo che sarebbero necessarie modifiche.

Overwatch 2

[ATTENZIONE 🛠️]  Le nozioni qui rappresentate sono presenti nella fase Beta di Overwatch 2.

Aggiornamento


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